Quando si nasce si dice che “si viene alla luce”. Mai come in questo tempo di buio e di fatica c’è bisogno che il Natale non sia retorico, consumistico, superficiale, ma sia vissuto come vero annuncio di una promessa che ci fa rinascere. Per questo motivo abbiamo pensato di proporre una “veglia domestica” natalizia, per riscoprire che si può pregare e riflettere insieme anche se pochi o da soli, anche se non si possono raggiungere le chiese o altri amici e parenti.
Qui di seguito trovi alcune indicazioni per vivere al meglio questo momento.
Quando e dove?
La sera del 24 dicembre, durante la cena della veglia natalizia, in casa, possibilmente in un luogo “vissuto”, come la cucina, o il salotto.
Perchè?
La distanza a cui siamo costretti non ci toglie la vicinanza nella preghiera. Non solo, si può riscoprire un modo di celebrare nuovo, sobrio, semplice, che fa delle nostre case una “Chiesa domestica”.
Come?
E’ importante preparare bene la serata. Ecco alcune attenzioni:
- Durante il pomeriggio del 24 dicembre si può preparare l’angolo della preghiera: un tavolino, o un ripiano su cui appoggiare una candela e una Bibbia.
- La seconda preparazione riguarda lo schema della veglia: è bene leggerlo prima, per conoscere i testi e i tempi che si vivranno insieme, soprattutto da parte di chi guiderà la riflessione.
- La terza preparazione è la tavola per la cena, con la candela al centro, che verrà accesa all’inizio del pasto. Sarà poi portata all’angolo della preghiera prima del dolce, quando ci si sposterà per iniziare la veglia
- La quarta preparazione, in realtà la prima per importanza, è la tua: durante il pomeriggio ritagliati qualche minuto, da solo o con la tua famiglia, per stare qualche istante in silenzio, allenando mente e cuore all’ascolto.
Ora è tutto pronto: la tavola è imbandita, l’angolo della preghiera è allestito.
Sarà una notte semplice, sobria, ma forse più bella e più vera come non mai.
Buona riflessione e auguri di cuore!